Dr. Giorgio Biseo    Odontoiatra Ortodontista
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I disordini cranio cervico mandibolari

 

In questi ultimi anni si sono moltiplicati gli studi riguardanti le possibili correlazioni tra malocclusioni dentali, alterazioni del rachide cervicale e alcune forme di cefalee facciali. In effetti il campo dei disordini cranio cervico mandibolari (d.c.c.m.) è salito alla ribalta proprio perché sono in aumento i pazienti che lamentano tale tipo di disturbi.

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E' un campo relativamente recente, che presenta correlazioni multiple con altre branche mediche e che riconosce spesso una eziologia multifattoriale; se quindi consideriamo che vi siano delle connessioni tra i d.c.c.m. e i dolori cervicali, le sindromi muscolo-facciali e il grande capitolo delle cefalee, dobbiamo ammettere che questa patologia abbraccia un campo molto ampio ed articolato e che questi effetti dolorosi e disabilitanti interessano una grande parte della popolazione.

Tuttavia, anche se generalmente il dentista è il professionista implicato in prima linea nel controllo e nella cura dell'apparato masticatorio, assai di rado egli è il primo medico che ha occasione di visitare il paziente con questo tipo di disturbi; spesso in primo luogo il paziente si rivolge ad altri  specialisti quali gli otorino-laringoiatri, gli ortopedici-fisiatri o lo stesso medico generico, con il risultato di talvolta lunghi e di inutili trattamenti sintomatici.

I sintomi più frequenti possono essere dolori in corrispondenza dei muscoli masticatori, dolori che si irradiano dalla tempia fino alla zona cervicale, dolori nell'area davanti all'orecchio (ciò può creare confusione con patologie auricolari), a cui si accompagnano spesso acufeni (rumori interni dell'orecchio), e senso di vertigini. Si può avere anche una sensazione di affaticamento della muscolatura masticatoria.

Alla sintomatologia dolorosa si associano talvolta alcune disfunzioni quali la diminuzione dell'apertura della bocca, l'insorgenza di rumori a livello dalla articolazione tra mandibola e cranio (ATM), la difficoltà a masticare. Può  anche bloccarsi la mandibola in apertura durante per esempio uno sbadiglio.

Esaminando brevemente la cause, sottolineo che in genere non esiste un unico fattore determinante ma concorrono più fattori:

Malocclusioni : le arcate dentali non occludono correttamente, cioè non abbiamo un buon combaciamento tra i denti,  mancano alcuni denti, oppure vi sono delle asimmetrie tra le arcate dentali. Alcuni tipi di malocclusioni quali le prognazie mascellari ( 2^ classi scheletriche) o il progenismo mandibolare ( 3^ classi scheletriche) possono alterare la postura della colonna vertebrale a livello della vertebre cervicali.

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correlazioni tra malocclusioni e postura cervicale

Bruxismo : alcuni pazienti digrignano i denti, generalmente di notte, creando così delle abrasioni eccessive sulle cuspidi dentali. Questa situazione determina un eccesso di stress a livello delle strutture muscolari e della articolazione temporo-mandibolare( ATM).

Cause di tipo psicogeno: in particolare lo stress sostenuto da varie forme di ansia, nevrosi o da eretismo psichico - situazioni queste già riscontrabili  in altri distretti del corpo umano, come ad esempio nelle patologie a carico dell'apparato digerente o a livello dei vasi coronarici ( patologie psicosomatiche). Attualmente si ritiene che l'aspetto psicologico rivesta un ruolo particolarmente significativo nella genesi del dolore, causando uno spasmo a livello dei muscoli masticatori; in questa situazione  si verificano lunghi periodi di contrazione isometrica,  per cui l'irrorazione del muscolo tende a valori minimali con accumulo di acido lattico e conseguente dolore.

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muscoli masticatori e articolazione temporo-mandibolare

Cause di tipo articolari: lesioni a livello della articolazione temporo-mandibolare (ATM) sono spesso evidenti nei d.c.c.m. in particolare causate dallo scivolamento del menisco  dal centro della fossa articolare. Questo tipo di situazione determina il classico schiocco ad un certo stadio di apertura della bocca; frequentemente all'origine di questi disturbi ci sono degli eventi traumatici a carico della mandibola.

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radiografia della ATM destra

Cenni di terapia: in  presenza di sintomi acuti, l'approccio terapeutico prevede l'utilizzo di  farmaci antinfiammatori e miorilassanti per alcuni giorni; quindi si può valutare  l'utilizzo di un dispositivo mobile da interporre tra le arcate dentali tipo bite-plane.

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bite-plane in resina trasparente

Con   il bite-plane cui si ottengono diversi  effetti positivi :

  • il bite-plane svincola i contatti tra le arcate dentali e viene costruito in modo tale da bilanciare l'occlusione dentale- quindi se abbiamo degli squilibri, questi vengono eliminati.

  • se siamo in presenza di digrignamento, il bite-plane svolge una funzione di protezione dentale riducendo  al tempo stesso l'intensità della parafunzione.

  • è molto frequente nei pazienti con d.c.c.m. lo spasmo muscolare; il bite-plane con uno spessore di 4-5 mm riduce la contrazione muscolare diminuendo così la produzione di acido lattico, responsabile del dolore. In pratica si ottiene un effetto di stretching muscolare, facendo lavorare di meno la muscolatura.

  • nei casi di problematiche a partenza della articolazione temporo-mandibolare, l'uso del bite-plane determina una minore pressione endoarticolare e permette uno spostamento del menisco in una posizione più centrata nella fossa articolare. In pratica in questo caso si ottiene un minore carico funzionale a livello della struttura capsulare, una riduzione dei processi infiammatori con quindi   miglioramento della sintomatologia.

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condilo articolare non centrato rispetto al menisco

In conclusione, per quanto riguarda la prevenzione dei d.c.c.m. è da sottolineare l'importanza di  avere un tavolato dentale regolare con una buona occlusione; nei bambini o nei ragazzi quindi è fondamentale correggere una eventuale  malocclusione con un trattamento ortodontico. Negli adulti, si può intervenire con dei trattamenti di riequilibrio dell'occlusione (molaggio selettivo), con il ripristino di elementi dentali mancanti e in alcuni casi anche con un trattamento ortodontico correttivo; mentre nei pazienti con una lunga storia di bruxismo è utile considerare l'uso di un bite-plane durante la notte come protettore  delle arcate dentali.

Quasi sempre la terapia porta a dei risultati apprezzabili in termini di efficienza masticatoria, e alla scomparsa di sintomatologia dolorosa a livello della faccia, del collo, e della testa. Concludendo, si tratta di una patologia in genere non grave ma che può infastidire notevolmente, soprattutto quando per l'aspecificità dei sintomi non viene riconosciuta o quando viene trascurata, contribuendo così a diminuire quel livello qualitativo della vita che l'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce come salute.

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