Dr. Giorgio Biseo    Odontoiatra Ortodontista
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Bruxismo: consigli per riconoscerlo e affrontarlo

 

Il bruxismo dentale consiste nel serramento o nel digrignamento dei denti. È un disturbo poco conosciuto e spesso sottostimato dal paziente. Colpisce a tutte le età, compresi i bambini, con un trend che negli ultimi anni, complice il cambiamento negli stili di vita, ha visto aumentare la sua incidenza nella popolazione mondiale. Secondo le stime, in Occidente il 12% delle persone soffre di bruxismo notturno, mentre circa il 30% avrebbe episodi nel corso della giornata. A favorirne la diffusione sono anche i ritmi di vita sempre più frenetici e alcuni comportamenti a rischio, quali il fumo, il consumo di alcolici o di alcune droghe sintetiche.

Una delle conseguenze più evidenti del bruxismo è l'eccessiva e anomala usura dei denti e la presenza di scheggiature o incrinature a livello della dentatura naturale e delle cure odontoiatriche. Spesso compaiono anche difficoltà funzionali nei normali movimenti di apertura e chiusura della bocca, indolenzimento dei muscoli masticatori e delle articolazioni temporomandibolari. Tra i principali segnali spia che possono far sospettare il bruxismo oltre a una dentatura danneggiata o consumata, vi sono il rumore notturno, presente nel 25% dei casi, la sensazione di tensione mandibolare al risveglio o di dolore localizzato alle arcate dentali e la ricorrenza di cefalee muscolo-tensive.

In passato si pensava che la causa principale del bruxismo fosse il non corretto combaciamento dei denti;  oggi invece, autorevoli ricerche scientifiche hanno spostato l'attenzione verso fattori psicologici e vari aspetti neurologici legati al sonno. In altre parole, il disturbo sarebbe causato dal sistema nervoso centrale e non dai denti; tra i fattori predisponenti vi sono la tensione nervosa, le forme di stress e ansia. Per questo motivo, a volte si ricorre a farmaci che agiscono a livello del sistema nervoso centrale.

A tutt’oggi non disponiamo di una cura che possa risolvere completamente il problema; diventa dunque fondamentale cercare di contrastarlo, limitandone gli effetti negativi sui denti, sull’articolazione temporo-mandibolare e sui muscoli masticatori.  La raccomandazione principale, oltre a una corretta informazione ed educazione del paziente, è quella di cercare di mantenere la bocca in posizione fisiologica durante tutto l'arco della giornata, ovvero denti staccati e muscoli masticatori rilassati. I denti, infatti, dovrebbero toccarsi tra loro soltanto durante la deglutizione e occasionalmente, durante la masticazione.

Nel bruxismo diurno l'approccio cognitivo - comportamentale è probabilmente la migliore opzione terapeutica disponibile: consente infatti di ottenere maggiori benefici nel lungo termine, favorendo la consapevolezza individuale del fenomeno e facendo comprendere al paziente la necessità di controllare la muscolatura masticatoria, mantenendola in posizione di riposo, durante la giornata. Occorre poi agire sugli stili di vita: meno alcol, fumo e caffè, soprattutto la sera, ritmi più rilassati e una buona qualità del sonno sono tutti fattori che aiutano ad allentare la tensione sui muscoli masticatori e il loro sovraffaticamento.

In caso di bruxismo notturno, è indicato l'uso delle placche intraorali in resina acrilica, i cosiddetti 'bite', di norma utilizzati solo durante il sonno, allo scopo di proteggere la dentatura, alleviare la pressione sulle articolazioni mandibolari e distendere le fibre muscolari contratte.

 

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